Yoga: una Via non duale
Lo Yoga è principalmente un'esperienza e come tale non si lascia facilmente descrivere.
Al centro della pratica la meditazione cioè:
l'ascolto, il silenzio, la contemplazione
Essere e restare "consapevoli" non è facile, la mente, i pensieri, i mulinelli delle nostre preoccupazioni occupano continuamente il nostro presente e ne diventiamo condizionati, e le tensioni, le paure che ne scaturiscano non ci permettono di dare valore alla vita nella sua semplicità.
Il grande tema della pratica dello yoga è l'abbandono, il non attaccamento.
L'abbandono porta equilibrio, energia, rilassamento, porta amore verso la vita.
E' difficile descrivere l'abbandono, è un'esperienza non si può cogliere sul piano cognitivo o intellettuale. Spesso quando non lo si conosce, lo si scambia per rinuncia o passività.
L'abbandono è accettazione del presente, di ciò "che è qui ora", coscienza ininterrotta di ciò che è.
Siamo nel cuore vivo della pratica solo quando l'ascolto si unisce al piacevole senza brama e quando l'ascolto si unisce allo spiacevole senza rifiuto.
Quando rimaniamo in un ascolto silenzioso possiamo scoprire la nostra vera- natura, la non dualità l'unità con il tutto.
Normalmente quando incontriamo il piacevole vorremmo trattenerlo, al contrario quando incontriamo lo spiacevole vorremmo allontanarlo, potreste dire a ragione che ciò è del tutto 'naturale', e ne convengo, ma purtroppo l' esperienza mi dice che alla base di questo atteggiamento abitudinario c'è molta della sofferenza esistenziale, molto 'dolore', che inconsapevolmente anno per anno, giorno per giorno, coltiviamo.
La pratica rompe gradualmente la nostra abitudine, il nostro condizionamento, mettendoci in grado di fare concreta esperienza dell'abbandono.
Lentamente ci apriamo ad una nuova comprensione a nuove intuizioni, allarghiamo il nostro cuore, liberiamo la mente, in un contatto vivo con la vita.
"Come un sasso a contatto con l'onda del mare,
diventa liscio e brillante
così cambiamo con la pratica dello yoga
saremo trasformati dall'onda
verso una contentezza ad esserci
senza oggetto"